L’azienda agricola “Coa sa Mandara” è sita nell’agro di Sorgono (NU), territorio all’interno della Sardegna, nella Barbagia Mandrolisai.
La Sardegna è conosciuta per il maree la costa, pochi conoscono l’interno, un territorio montuoso e verdeggiante come difficilmente si può immaginare. In particolare Sorgono e dintorni sono un incredibile spaccato di verde e vigneti (quasi sembra di essere in Toscana) con colline morbide e scorci piacevoli. In estate, al contrario di ciò che si può immaginare, il territorio è ricco di alberi in fiore, querce da sughero e roverelle, lecci, castagni e ginestre insieme alla tipica vegetazione sarda composta da elicriso, mirto e ginepro.
La nostra azienda è di di ventiquattro ettari, divisi, a grandi linee, in 3600 mq di vigneto, un ettaro di ulivi, un ettaro di frutteto, un ettaro di ortive, due ettari seminativi a rotazione cereali/legumi.
Il nostro tipo di coltivazione è impostato su una visione naturale e non necessariamente iperproduttiva, siamo al 100% biologici e crediamo in un’agricoltura semplice che cerca di riprendere le tradizioni del nostro passato ed allo stesso tempo è aperta a tutte le innovazioni e sperimentazioni che possano promuovere un rapporto vero e sano di conoscenza tra l’Uomo e la Natura.replica watches Il nostro motto è applicare quello che conosciamo facendo passi misurati verso l’innovazione, studiandola e verificandola lavorando sul campo passo passo.

LE COLTIVAZIONI

Tra le varietà che coltiviamo in alternanza nei nostri campi troverete il frumento duro “Senatore Cappelli” [http://it.wikipedia.org/wiki/Cappelli_(frumento)], un antico tipo di grano con spighe lunghe fino a 180cm che per decenni è stata la coltivazione più diffusa nel meridione e nelle Isole: un primato mantenuto fino agli anni ’60, fino al diffondersi delle varietà più produttive e più basse, fino a quando il mercato agricolo a ricominciato a chiedere “quantità” e non si è fermato più.
Il frumento Cappelli è infatti un grano che non ha rese da prodotto industriale, ma la sua qualità è rinomata da tutti coloro che ne hanno a che fare, dai genetisti ai cuochi, passando ovviamente per gli agricoltori.

A Coa sa Mandara lo coltiviamo ogni due anni, alternandovi legumi o lasciando il terreno a riposo per un anno. I semi sono biologici al 100%, acquistati in Sardegna da uno dei due soli consorzi agrari italiani che vendono sementi biologiche di Cappelli.

Sopra la distesa dorata del grano troviamo l’orto familiare e tutti i suoi colori. Saranno immediatamente riconoscibili i pomodori, legati sull’impalcatura artigianale fatta di canne di per accompagnarne la crescita. Avvicinandovi vedrete le forme diverse delle varietà che coltiviamo: la rotondità del pomodoro ciliegino, le rughe del cuore di bue,repliche rolex il classico San Marzano e il Pomodoro di Crimea: il pomodoro nero famoso per il suo colore scuro ottenuto dall’alta densità di antiossidanti come il licopene e gli antociani.

La distesa verde è composta dalle tante varietà di insalata, da sedano, prezzemolo e basilico e dai ciuffi delle carote e dei finocchi. Nascosti sotto le foglie troviamo le zucchine, ma anche qualche frutto come i meloni e i cocomeri, di cui stiamo sperimentando la coltura.
E ancora i peperoni gialli e rossi, i peperoncini, le melanzane, le patate, l’aglio, le cipolle e tutto quello che si può trovare in un orto.

Nella terra della Barbagia Mandrolisai, terra del vino, non poteva mancare una piccola vigna. Impiantate nell’aprile 2012, le 1600 barbatelle sono state innestate con qualità di uva locale quali bovale, cannonau e barbera sardo. Il bovale, altrimenti detto “muristeddu” è un’uva autoctona il cui vino è molto più ricco di polifenoli di tutte le altre uve.orologi replica
L’uliveto è il primo grande impianto che abbiamo realizzato nel 2011 sempre per il principio della non iperproduttività ma del seguire la Natura e quello che timidamente ci indica, abbiamo ricavato i nostri ulivi ricavando un ettaro di terra in un bosco di sughero, roverelle e ulivi selvatici. Questi ultimi sono stati l’indicazione che la natura ci ha fornito, essendo della stessa famiglia e avendo bisogno delle stesse condizioni climatiche: umidità, vento, esposizione al sole.
Nel 2012 abbiamo piantato il nostro frutteto di un ettaro composto da 330 meli, 40 ciliegi e 10 susini a cui stiamo lavorando per renderlo bello, pulito, gradevole e anche produttivo.

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